Sempre più spesso attraverso i mezzi di comunicazione più comuni, come tv e social network, sentiamo parlare di “Fake news”. Il termine “Fake news” indica le notizie redatte con informazioni ingannevoli, distorte o inventate. L’intento è quello di di disinformare, fare notizia, diffondere bufale attraverso i grandi media, come tv e giornali. Con l’arrivo dei social network la diffusione di questo tipo di notizie è aumentata in modo esponenziale con conseguenti ripercussioni sociali disastrose.
Ma come nasce una notizia falsa?
Molto spesso nascono per caso grazie ad una serie di eventi concatenati favorevoli, oppure volontariamente con una disinformazione studiata ad hoc allo scopo di fare lo “scoop” della vita.
Un esempio recente di notizia falsa è il caso della linea 6 della metropolitana di Napoli, dove i treni non sarebbero utilizzabili perché, come dichiara il titolo di giornale, “il tunnel è troppo stretto e i treni nuovi non passano”. Leggendo l’articolo di giornale originale è banalmente comprensibile che i treni nella metropolitana ci passano benissimo e che la problematica è di tutt’altro conto. Erroneamente il titolo è fraintendibile e l’equivoco è dietro l’angolo: giornalisti poco attenti e utenti dei social network superficiali si concentrano soltanto sul titolo dell’articolo e innescano un processo di disinformazione a catena. La fake news accattivante prospera a discapito delle meno interessanti smentite ufficiali. L’enorme visibilità è frutto di una storia fondata sui luoghi comuni e i pregiudizi regionali. I preconcetti sulla burocrazia incompetente e sprecona scatenano emozioni forti, rendendo la vicenda accattivante e assolutamente da condividere senza alcuna importanza per il fatto che sia vera o meno.
Le enormi possibilità offerte dal web ci hanno permesso di evolverci e spingerci oltre i nostri limiti. Allo stesso tempo questo terreno fertile per la libera comunicazione è disseminato di insidie e tranelli nei quali è facile cadervi. In particolare le piattaforme social, se non usate correttamente, sono pericolose e hanno risvolti inaspettati sulla vita delle persone che ne fanno un uso intensivo. Questi utenti con l’andare del tempo iniziano ad avere un bisogno compulsivo del social network: spinti da una irrefrenabile curiosità di conoscere ciò che accade su questa piattaforma perdono il controllo sulla loro vita. La smania per la “soddisfazione sociale”, che ne deriva, abitua il loro cervello al controllo costante per rimanere aggiornato sulle ultime notizie postate dai propri contatti sulla rete. Il cervello bombardato da informazioni ed emozioni contrastanti non riposa mai e accumula “stanchezza mentale”. La conseguenza più immediata è il calo delle forze e della concentrazione, rendendo difficili traguardi ed obiettivi posti in precedenza.
Negli individui più fragili tutto ciò può provocare frustrazione e stress, sfociando magari nella depressione. L’aumento dei sentimenti come frustrazione e depressione è dato anche da altri fattori, in maniera ancor più significativa. Si tratta dei modelli sociali autodefinitisi all’interno dei social: vengono messi in evidenza i “momenti salienti” della vita delle persone che nella maggior parte dei casi sono contenuti positivi che ritraggono coppie felici, vacanze da sogno, cenette prelibate invidiabili. In un mondo alla continua ricerca di quello che gli manca, la reazione immediata è un impatto profondo sul livello di soddisfazione personale, con la conseguente sensazione che ci stiamo perdendo qualcosa ed un progressivo distacco dalla realtà. La perdita del contatto con il mondo vero non ci permette di essere obbiettivi e nemmeno in grado di distinguere la realtà dalla finzione.
Quali notizie sono vere? Le persone sono veramente così felici? Nessuno lo è tutti i giorni della sua vita e se è infelice non lo dimostra sui social.
Ma la domanda che dobbiamo farci è: “Abbiamo veramente bisogno di questa ipocrisia?”
Certamente no, ma non è ancora tutto perduto e la soluzione non è certo eliminare le piattaforme social. Il problema non sta mai nel mezzo che si utilizza, ma nel modo e nell’uso errato che ne facciamo. Gli utenti vanno educati all’uso consapevole e costruttivo della rete, dando loro delle regole per riuscire a coltivare una società più umana.
Regole per riconoscere le fake news
- Mai fermarsi al titolo, spesso erroneo, ambiguo e creato da una persona diversa dall’autore dell’articolo.
- Eseguire controlli sulla notizia, soprattutto se contiene riferimenti o fa leva sui pregiudizi.
- Verificare sempre la fonte anche se apparentemente autorevole e se esiste un articolo originale al quale si fa riferimento.
- Fare attenzione alle informazioni contestuali e ai contenuti spezzettati( come ad esempio i video ): verificare sempre se esiste una versione intera e completa del contenuto.
- Consultare e confrontare più fonti, come testate giornalistiche differenti e versioni dei fatti contrastanti.
- Non condividere senza prima aver eseguito le verifiche del caso.
- Avere un atteggiamento scettico e dal pensiero critico permette di ridurre il rischio di diffondere contenuti falsi.
- Verificare l’autenticità delle immagini, la loro data e la fonte: molto spesso le immagini sono ingannevoli ed non inserite nel contesto originale.
- Verificare le parole e i toni usati: potrebbe trattarsi di uno scherzi o trattarsi di una satira.
- Confrontare le date delle notizie e verificare se esistono delle smentite sull’argomento.
- Verificare i nostri preconcetti: le nostre convinzioni influenzano il nostro giudizio e quello degli altri quando condividiamo.
Seguendo queste semplici regole alleniamo la mente ad essere critica rispetto agli stimoli comunicativi da cui viene bombardata e alla libertà di scegliere consapevolmente in cosa credere. Coltivando la conoscenza saremo in grado di sviluppare persone ben informate per una società più civile. Stay mindful, stay human!
Rimanere aggiornati sulle notizie che riguardano la propria azienda sui social network è assolutamente fondamentaleper promuovere una corretta informazione sui propri prodotti e prevenire il diffondersi di fake news che potrebbero diventare difficili da arginare, qualora non venissero gestite in tempo. Per ottenere efficacemente tale obiettivo, Etec Minds propone lo strumento Watson Analytics for Social Media di IBM attraverso il quale è possibile monitorare in tempo reale qualsiasi informazione( riguardante il proprio business ), venga pubblicata sulle principali piattaforme social di tutto il mondo. Watson Analytics for Social Media utilizza avanzati algoritmi di intelligenza artificiale per monitorare costantemente il sentiment degli utenti sul web in modo tale da mettere in pratica le strategie di marketing più appropriate.